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Un trono per Napoli

Presentazione del restauro del trono del Palazzo Reale di Napoli

  • martedì
  • 11:00-12:00
  • Piemonte Città metropolitana di Torino Reggia di Venaria
Posti disponibili senza prenotazione

Per partecipare a questo evento sarà possibile presentarsi davanti alla sala il giorno dell'evento e occupare i posti disponibili fino a esaurimento.

Il restauro è stato realizzato col sostegno di Intesa Sanapolo nell'ambito di Restituzioni 2025 e curato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”


Come annunciato dal prof. Massimo Osanna, Direttore avocante del Palazzo Reale di Napoli, gli interventi di restauro e approfondite ricerche sull’opera hanno comportato importanti conoscenze inedite come la scoperta che si tratti di un trono sabaudo e non borbonico (come a lungo erroneamente creduto), aggiungendo così un ulteriore senso alla presenza del trono nelle auliche sale di parata della Reggia. Un rapporto - quello fra Torino e Napoli - in linea col ruolo delle due antiche capitali e delle strette relazioni culturali che esse ebbero. Rapporti rinnovati oggi dalle collaborazioni fra i palazzi di Venaria e Napoli, entrambi membri dell’Associazione delle Residenze Reali Europee.


La presentazione del restauro alla Reggia di Venaria costituisce una significativa preview della XX edizione di Restituzioni, una delle più importanti iniziative del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo a sostegno della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico italiano, che si terrà a Roma il prossimo autunno presso il Palazzo delle Esposizioni.


Una nuova “ricca sedia del trono scolpita dorata stile Impero” adorna la Reggia di Napoli a partire dal 1874, anno in cui è annotato il pagamento all’artigiano napoletano Luigi Ottajano, nell’ambito dei lavori di ammodernamento dell’Appartamento di Etichetta voluti da Casa Savoia.

Questo documento inedito e la relativa fattura dello scultore, di recente rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Napoli, hanno permesso di datare il trono alla fase sabauda: si tratta di un’eccezionale scoperta che contraddice quanto ritenuto fino ad oggi, e cioè che il trono risalisse alla tarda età borbonica. All’intagliatore Ottajano (tra gli artefici della culla disegnata da Domenico Morelli per la nascita di Vittorio Emanuele III, donata dalla Città di Napoli nel 1869 alla Regina Margherita e oggi esposta alla Reggia di Caserta) era infatti finora attribuito, come aggiunta successiva, il solo coronamento con l’aquila con scudo crociato sul petto, emblema della nuova casa regnante. La decisione di dotare la Reggia napoletana di un trono realizzato ex novo è indicativa dell’importanza che la nuova dinastia attribuiva al complesso monumentale e alla città, in precedenza capitale del Regno borbonico.

Il trono, con sedile a tamburo, presenta elementi di stile Impero che rimandano all’artigianato della Restaurazione, come i braccioli decorati da leoni alati di grande effetto scultoreo. La spalliera semicircolare è ornata da borchie e rosette classicheggianti, che richiamano il noto prototipo del trono di Napoleone, disegnato da Charles Percier e Pierre-François Fontaine nel 1804 per il Palazzo delle Tuileries (già a Fontainebleau e ora al Louvre).


Il restauro del trono, eseguito dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, ha visto il coinvolgimento del Laboratorio di Arredi Lignei e di quello di Tessuti e Cuoio.

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